Il presepe S.Biagio

 
Il presepe S. Biagio, voluto fortemente dal parroco don Nicola Mazzella, d’ispirazione settecentesca, costruito tra il 2006 e il 2008 dal maestro Domenico Di Palo e dal professor Gennaro D'Ambrosio, in sostituzione del vecchio, fatiscente ed irrecuperabile, è stato inaugurato il 7 dicembre 2008 da sua Eccellenza il Vescovo di Aversa monsignor Mario Milano. Si estende su una superficie di circa 20 mq ed è costituito dalle canoniche cinque scene principali con altre sottoscene. Accoglie una novantina di pastori (di cui quattordici del vecchio impianto recuperati per caso e restaurati) con molte minuterie e finimenti.
Il visitatore è introdotto direttamente alla visione dell'opera immersa in un cielo d'alba (dipinto dal maestro Biagio Cerbone) che l'avvolge dando la sensazione dello spazio infinito.
Punto centrale dell'impianto intorno al quale si svolgono le restanti quattro scene, è la Natività, che è allocata in un tempio romano diruto dietro al quale risplende una luce simbolicamente indicante la nascita di una nuova era, l'era cristiana.
La costruzione non è posizionata a caso; elevata rispetto alle altre scene, è volta verso il Tabernacolo dell'altare maggiore della chiesa per il suo valore sacrale e spirituale.
Le quattro scene rimanenti sono rivolte secondo la loro accezione simbolica in maniera leggermente convergente (Fontana e Annuncio) o divergente (Mercato e Taverna) rispetto alla Natività e non sono mai parallele tra di loro. A sinistra di quest'ultima collocata la taverna, una rustica costruzione che riproduce un settecentesco casale della zona a nord di Napoli. La taverna nell'allegorico linguaggio presepiale rappresenta il vizio, il peccato e ricorda con l'oste dallo sguardo truce il rifiuto ad alloggiare la Sacra Coppia a Betlemme.
Tra i corpi della taverna e della Natività si sviluppa la scena della fontana, segno di purificazione e tappa obbligata nel percorso per ascendere al tempio e rendere omaggio al Redentore. Alle spalle della fontana sullo sfondo di un paesaggio marino si intravede dipinto il Vesuvio in omaggio alla città campana capitale del presepe. Non può non destare curiosità la fontana che per la prima volta in una scenografia presepiale è stata realizzata in stile barocco. Sulla destra del tempio. a controbilanciare la perversione della taverna a sinistra, è posta la scena dell'Annuncio che incarna la semplicità, l'ingenuità e l'umiltà dei pastori i quali per primi sono informati del lieto Evento. Ultima, ma non per importanza, fra l'Annuncio e la Natività, contrassegnata da un arco romano diruto, si colloca la scena del Mercato, in cui si incontrano tutti i popoli ai quali è rivelata la Luce della Verità cristiana. L'opera è ultimata ma non completa. Per popolarla degnamente mancano ancora pastori, minuterie, ornamenti. Questo compito nel tempo è affidato alla generosità delle offerte dei fedeli e dei visitatori che vorranno col loro contributo rendersi partecipi di un lavoro realizzato per tutti con amore.
Gennaro DAmbrosio
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