Sacerdote
Nativo (1907) di Cervinara (Av), aveva studiato nel Seminario di Benevento; più tardi, si ascriverà alla Congregazione di S. Gaspare del Bufalo, detta del Preziosissimo Sangue. Sacerdote
(1931), missionario; Cappellano militare nella seconda guerra mondiale, accompagnerà le formazioni delle CC.NN. in terra d'Africa, in Etiopia, e farà parte delle falangi che parteciperanno alla leggendaria difesa di Amba Alagi.
Prigioniero degli inglesi nel Kenia, più volte fu costretto ad alzare la voce contro i "vincitori", che offendevano la dignità umana dei nostri soldati, che pur avevano strappato l'onore delle armi alle soverchianti formazioni inglesi. Anche in preghiera, si sentì sempre soldato, italiano; e l'Italia rivedrà solo nel 1947.
A Cardito, dove giunse dopo gli anni '50, fu Rettore di una Chiesa, docente di religione nella S.M.S., creatore e direttore della Casa del Fanciullo, che intitolò al genitore, Andrea.
Il sindaco pro-tempore, l'industriale Francesco Giugliano, gli cedeva uno spazio ricco di rovi, ricettacolo di talpe e serpi — una volta accoglieva le dirute strutture del macello comunale — su cui don Caporaso farà sorgere il suo Istituto.
Oltre il modesto "libretto" al portatore, su cui giacevano somme al di sotto dei 2 milioni, don Caporaso fu un grosso organizzatore per un largo lancio di propaganda, che utilizzò per raccogliere offerte e contributi per far fronte alle spese occorrenti per elevare la superba costruzione.
Quando giungeva a Cardito, aveva già un suo passato dignitoso, vissuto in varie località, dove aveva saputo operare nel campo di una illuminata organizzazione filantropica (Albano, Benevento, Rimini, Ancona, Napoli, e altri centri).
Il Bollettino Diocesano di Aversa, in occasione della morte (16-VI-1984), nel n. nov.-dic., disegnava di don Caporaso un profilo documentato. Infatti, concependo la vita come missione, era vissuto non per sé ma per gli altri, in gioiosa donazione. In quell'assolata giornata del 16 giugno 1984, a dare l'estremo saluto al vecchio prete — supremo attestato di stima, di riconoscenza, di ammirazione al sacerdote, al soldato, all'educatore — sarà il popolo di Cardito, accorso nella « Casa del Fanciullo »; più tardi, nel trigesimo, sarà presente anche il Vescovo Gazza di Aversa, che, con la folla orante, nella Chiesa di San Biagio, volle pregare per il suo sacerdote.
Nell'atrio della Casa del Fanciullo (ora, sede della r S.M.S., che accoglie la popolazione scolastica di Carditello) una lapide" ricorda e celebra il prete-costruttore; nel cimitero consortile, una disadorna marmorea tomba ne accoglie il frale, nell'attesa della risurrezione dei giusti."